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CARCERE IN CITTA'. LA VOCE, IL GESTO, IL TRATTO E LA PAROLA, OVVERO L'ARTE COME EVASIONE COMUNE ...

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Nuovo

Ean 9788891778826
TitoloCARCERE IN CITTA'. LA VOCE, IL GESTO, IL TRATTO E LA PAROLA, OVVERO L'ARTE COME EVASIONE COMUNE ...
AutoreAA.VV. CASTIGLIONI I. (CUR.) GIASANTI
EditoreFRANCO ANGELI
CollanaLE PROFESSIONI NEL SOCIALE
Anno di pubblicazione2019

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19,95 €

21,00 €

-1,05 €

19,95 € per N.

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Titolo CARCERE IN CITTA' LA VOCE IL GESTO IL TRATTO E LA PAROLA OVVERO L'ARTE COME EVASIONE COMUNE
Autore AAVV CASTIGLIONI I CUR GIASANTI
Editore FRANCO ANGELI
Pagine 164
Collana LE PROFESSIONI NEL SOCIALE

Maggiori informazioni

Il volume Il carcere in città. La voce, il gesto, il tratto e la parola, ovvero l’arte come evasione comune è un modo, attraverso una narrazione collettiva di persone detenute, operatori e volontari, per dare parola alle tante voci della galera e per guardare al carcere come al luogo dove fare i conti con la propria ombra. L’esperienza del carcere permette di addentrarsi nei sotterranei dell’anima verso un percorso di conoscenza di sé, di riconoscimento dei propri demoni e di ricomposizione ad unità delle nostre parti scisse, in un andare e venire tra dentro la galera e fuori nella società. Ci si deve, infatti, sempre ricordare che per andare oltre la sofferenza è necessario incontrarla nella sua dimensione tragica certamente il carcere è tragedia e le diverse storie che il testo propone ne sono una testimonianza. In particolare il volume narra delle esperienze significative in tre carceri: San Vittore, Opera e Bollate. Di San Vittore è raccontata l’esperienza del Coro de La Nave, un reparto del carcere dove da tempo è in atto un progetto trattamentale avanzato per le tossicodipendenze. Un’esperienza potente che ha incontrato la città nella Casa della Memoria a Milano attraverso canti e musiche, inframmezzati da brani recitati da operatori e volontari. Si descrive poi un corso universitario dentro il carcere di Opera che ha provocato onde d’urto positive, innescando un circolo virtuoso di scrittura teatrale con lo spettacolo “Giochi di luci e ombre” che ha tenuto diverse repliche in vari teatri in Italia, essendo i protagonisti attori e registi di sé stessi. Infine si parla delle persone detenute a Bollate che hanno presentato, con la regia dei rispettivi docenti, i loro lavori di fotografia e di pittura nello spazio suggestivo della ex Chiesa di San Carpoforo dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Il libro coinvolgerà nella lettura sia gli addetti ai lavori che persone interessate a scoprire non solo i vissuti dei detenuti, ma anche le modalità dell’incontro del fuori con il dentro, andando oltre le ideologie e gli stereotipi della società, ovvero oltre le sue ombre più minacciose.

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